La piramide nasale è una struttura osteocartilaginea che occupa la porzione centrale del volto. La sua conformazione caratterizza in modo determinante l’aspetto complessivo della faccia. Nonostante la sua relativa immobilità, la forma del naso, nell’immaginario collettivo, viene messa in correlazione con le peculiarità fisico-caratteriali del soggetto che lo”porta”. Di conseguenza un naso di dimensioni cospicue si rapporta bene con una figura maschile dall’aspetto vigoroso e deciso. Al contrario un naso sottile dal disegno poco accentuato è adatto per una figura femminile esile e raffinata.

Può accadere tuttavia che la conformazione del naso non sia percepita dalla persona come la più adatta per il proprio volto. In tal caso subentra il concetto di “difetto” del naso. Questo concetto viene interpretato soggettivamente in modo completamente diverso da persona e persona ed il chirurgo plastico ha il compito di capire il disagio della persona portatrice di tale difetto e di valutare l’oggettiva possibilità di una correzione verso la forma che il paziente ritiene più congeniale alla sua faccia.

Nel caso in cui, invece, esistano delle alterazioni morfo-funzionali conseguenti ad un trauma o altro, il chirurgo plastico opera per ripristinare, per quanto possibile, l’aspetto e la funzionalità del naso nel permettere il passaggio dell’aria, com’erano precedentemente all’evento che ne ha determinato il cambiamento.

Quando è presente ostruzione al flusso aereo attraverso le fosse nasali, ma la conformazione estetica della piramide nasale non presenta difetti particolari oggettivi o soggettivi, è sufficiente un intervento di settoplastica.

Quando si vuole modificare la forma del naso è necessario operare un intervento di rinoplastica a cui si può o meno associare l’intervento di settoplastica a seconda che ci sia l’indicazione a quest’ultima.

La settoplastica

La visita preoperatoria – Durante la visita preoperatoria, il chirurgo pone domande in relazione alla storia clinica del paziente per escludere patologie in atto o pregresse che possano rendere pericoloso l’intervento e si accerta dell’effettivo difetto a carico del setto nasale tramite l’ispezione delle fosse nasali e con delle semplici prove di funzionalità, e valuta quindi l’indicazione all’intervento.

L’intervento di settoplastica viene eseguito generalmente nei pazienti che hanno completato lo sviluppo quindi a partire dall’età postpuberale. Non esiste un effettivo limite di età per sottoporsi a questo intervento.

In questa occasione il paziente, e nel caso i genitori del paziente, ricevono una prima informazione esauriente sulle precauzioni preoperatorie, postoperatorie, sulle modalità di esecuzione dell’intervento e sulle possibili complicanze.

L’intervento – Viene sempre eseguito in anestesia generale. Solitamente è necessaria una notte di ricovero. La durata dell’intervento è di meno di un’ora. Le incisioni utilizzate per modificare la forma del setto nasale, che è la lamina centrale che si trova all’interno del naso, sono interne, per cui non rimangono cicatrici esterne visibili. Al termine dell’intervento vengono poste delle “lastrine” di materiale plastico semi-rigido all’interno delle cavità nasali. Queste vengono rimosse dopo una settimana in ambulatorio in maniera atraumatica.

Il recupero post-operatorio – Il recupero completo avviene gradualmente nel giro di circa 2-4 settimane dopo le quali il paziente può tornare a condurre le stesse attività precedenti all’intervento compresa quella sportiva. Nell’immediato periodo postoperatorio, prima della rimozione delle lastrine, è quasi del tutto impossibile respirare attraverso il naso. La respirazione nasale torna pressoché normale dopo la rimozione delle lastrine. Nei primi 7–10 giorni dall’intervento è consigliabile non mangiare cibi molto caldi per il rischio di sanguinamento.

Il risultato è solitamente soddisfacente, tuttavia, in alcuni pazienti soggetti a rinite vasomotoria, la difficoltà di respirazione attraverso il naso può permanere in condizione di stimoli termici o irritanti forti (freddo intenso, fumo, ecc.).

La rinoplastica e la rinosettoplastica

La visita preoperatoria – Durante la visita preoperatoria, il chirurgo pone domande in relazione alla storia clinica del paziente per escludere patologie in atto o pregresse che possano rendere pericoloso l’intervento e riconosce il difetto a carico della piramide nasale lamentato dal paziente, valuta l’eventuale dismorfia concomitante del setto e progetta l’intervento più opportuno.

L’intervento di rinoplastica o di rinosettoplastica viene eseguito generalmente nei pazienti che hanno completato lo sviluppo quindi a partire dall’età postpuberale. Non esiste un effettivo limite di età per sottoporsi a questo intervento.

Al paziente viene descritto, con l’ausilio di disegni o altri mezzi simili, qual è il risultato che è possibile aspettarsi da questo intervento.

In questa occasione il paziente, e nel caso i genitori del paziente, ricevono una prima informazione esauriente sulle precauzioni preoperatorie, postoperatorie, sulle modalità di esecuzione dell’intervento e sulle possibili complicanze.

L’intervento – Viene eseguito in anestesia generale. Solitamente è sufficiente una notte di ricovero. La durata è di un’ora e mezza circa. Le incisioni utilizzate in questa operazione possono essere interne e quindi non lasciare cicatrici visibili, ma talora, a seconda del caso, può essere vantaggioso eseguire una piccola incisione di pochi millimetri sulla parte inferiore del naso. La cicatrice che ne deriva è di solito molto poco visibile o del tutto invisibile.

Durante l’intervento sono necessariamente fratturate le ossa che costituiscono la piramide nasale in modo controllato secondo una linea precisa. Al termine dell’intervento vengono poste delle “lastrine” di materiale plastico semi-rigido all’interno delle cavità nasali e un gessetto contenitivo sopra il naso. Questi vengono rimossi dopo una settimana in ambulatorio in maniera atraumatica.

Il recupero post-operatorio – Il recupero completo avviene gradualmente nel giro di circa 2-4 settimane dopo le quali il paziente può tornare a condurre le stesse attività precedenti all’intervento compresa quella sportiva. Nell’immediato periodo postoperatorio, prima della rimozione delle lastrine, è quasi del tutto impossibile respirare attraverso il naso. La respirazione nasale torna pressoché normale dopo la rimozione delle lastrine. Nei primi 7–10 giorni dall’intervento è consigliabile non mangiare cibi molto caldi per il rischio di sanguinamento. Nei giorni successivi all’intervento possono comparire degli ematomi a livello delle palpebre inferiori e delle guance, esito della frattura delle ossa nasali. Solitamente questi scompaiono nel giro di una-due settimane, ma è importante porre molta attenzione all’esposizione ai raggi solari in questa fase della guarigione.

Il risultato è definitivo dopo 5-6 mesi dall’intervento, tempo necessario per il completo sgonfiamento del naso. Esso è solitamente soddisfacente e duraturo, ma possono permanere a carico della piramide nasale dei piccoli difetti che il più delle volte sono solo palpabili e non visibili.