Nell’immaginario comune quando si descrivono gli occhi ed il loro “disegno” si prende in considerazione tutta la regione orbitaria che comprende il globo oculare, le palpebre e le sopracciglia. La conformazione di questa regione e le sue caratteristiche sono molto variabili tra soggetto e soggetto, ma in parte dipendono anche dalla razza di appartenenza, sia per quanto riguarda i colori che per la forma di queste strutture.

Il compito del chirurgo plastico, al di fuori delle possibili problematiche ricostruttive legate a traumi o tumori a questo livello, è correlato nella maggior parte dei casi al desiderio dei pazienti di ridurre i segni di invecchiamento ed appesantimento della regione oculare.

Gli interventi che riguardano il ringiovanimento degli occhi possono rientrare in un trattamento più generalizzato di ringiovanimento del volto, e si tratta principalmente di interventi di:

  • blefaroplastica

  • lifting delle sopracciglia

  • lipofilling della regione orbitaria

Il lifting delle sopracciglia e il lipofilling della regione orbitaria sono procedure che si associano quasi sempre ad altri interventi più complessi come il lifting e/o il lipofilling del volto, mentre la blefaroplastica viene frequentemente eseguita singolarmente.

La blefaroplastica

La visita preoperatoria – Durante la visita preoperatoria il chirurgo pone domande in relazione alla storia clinica del paziente per escludere patologie in atto o pregresse che possano rendere pericoloso l’intervento e valuta la possibilità di un effettivo miglioramento della regione oculare ottenibile con l’intervento di blefaroplastica. Questo è indicato quando esiste un eccesso cutaneo e/o voluminose borse adipose a livello delle palpebre. Può essere eseguito a qualsiasi età, ma i risultati migliori si hanno nei pazienti più giovani che hanno conservato una certa elasticità della cute. Al momento della visita preoperatoria viene valutata l’opportunità di associare la blefaroplastica ad altri interventi se si ritiene che da sola non possa dare un risultato soddisfacente per le aspettative del paziente. In questa occasione il paziente riceve una prima informazione esauriente sulle precauzioni preoperatorie, postoperatorie, sulle modalità di esecuzione dell’intervento e sulle possibili complicanze.

L’intervento – Viene solitamente eseguito in regime di day hospital ed in anestesia locale con sedazione. La durata è di circa 1 ora e mezza. Durante l’intervento, oltre alla rimozione della cute in eccesso, si esegue una riduzione dello spessore del muscolo orbicolare sottostante e si asporta in parte il grasso delle borse adipose. Le incisioni necessarie per eseguire questo rimodellamento sono poste nel solco palpebrale. Nel caso della cosiddetta “blefaroplastica inferiore transcongiuntivale”, che si esegue quando non è necessario asportare cute dalla palpebra inferiore, l’incisione rimane all’interno della congiuntiva. In questo caso l’incisione guarisce senza necessità di apporre punti di sutura, mentre sulla cute vengono posizionati dei punti sottilissimi che sono rimossi dopo 4 o 5 giorni al massimo. Alla fine dell’intervento, per ridurre l’edema che necessariamente deriva dall’operazione, il paziente deve applicare del ghiaccio sulla regione oculare per qualche ora.

Il recupero postoperatorio – Nei primi 2-3 giorni dall’intervento il gonfiore della regione oculare è piuttosto evidente, possono inoltre essere presenti delle ecchimosi che tendono a scendere verso il basso. Per questo motivo è consigliabile nelle prime 48-72 ore mantenere una posizione rialzata a letto durante il riposo. Nel giro di 3 settimane il recupero è solitamente completo ed il paziente può tornare alla sue usuali attività, compresa quella sportiva. Il risultato definitivo tuttavia è apprezzabile a qualche mese dall’intervento. Le cicatrici, a meno di formazione di cicatrici patologiche, sono solitamente quasi invisibili. Devono tuttavia essere prese tutte le precauzioni per evitare l’esposizione diretta al sole della regione trattata, se non con filtri solari.

Il risultato è solitamente duraturo, ma la sua efficacia è correlata con l’età e la qualità della pelle del paziente.