GENERALITA’

La qualità delle cicatrici sia che esse si formino in seguito ad eventi traumatici che quelle generate da interventi chirurgici dipende in larga parte dal modo in cui la cute di un soggetto tende a guarire e in misura minore dal tipo di insulto che ne ha determinato la formazione e dalle precauzioni adottate durante la fase di guarigione. Le variabili che influenzano la formazione di una cicatrice sono molteplici, ma in generale i soggetti con carnagione chiara (fototipo I) hanno maggiore probabilità di presentare cicatrici di buona qualità dei soggetti di carnagione scura(fototipo V). Inoltre in alcune regioni del corpo le cicatrici hanno maggiore tendenza a risultare più evidenti.

INDICAZIONI ALL’INTERVENTO

L’intervento di revisione delle cicatrici deve essere preso in considerazione dopo che è trascorso circa un anno dall’evento che ne ha determinato l’origine. Durante questo tempo la cicatrice va incontro a numerose trasformazioni che la rendono molto evidente soprattutto nei primi 3 mesi dopo l’insulto fino a maturare ed arrivare ad una conformazione definitiva.

L’intervento deve essere deciso d’accordo con lo specialista chirurgo plastico che, caso per caso, indica di che entità può essere il massimo miglioramento della cicatrice ottenibile. Prima di arrivare alla decisione di reintervenire sono usualmente presi in considerazione tutti gli altri possibili trattamenti medici terapeutici accessori volti a migliorare l’aspetto della cicatrice, in particolare nei casi di cicatrici non molto evidenti in cui lo specialista reputi di ottenere uno scarso beneficio dall’intervento chirurgico.

MODALITA’ E CENNI DI TECNICA

L’intervento chirurgico avviene il più delle volte in anestesia locale in regime di Day Hospital ed ha una durata variabile in relazione alla cicatrice da trattare. Esistono fondamentalmente due tipi di cicatrici patologiche che vengono trattate in modo diverso:

  • Il cheloide è una vera propria neoformazione spessa, arrossata, pruriginosa o dolente, che ha origine da una cicatrice ma che si sviluppa sempre oltre i confini della cicatrice da cui deriva. Può comparire ovunque ma si sviluppa preferibilmente a livello toracico in corrispondenza dello sterno, sui padiglioni auricolari e a livello delle spalle. La popolazione di colore ne è affetta in misura molto maggiore. Il trattamento chirurgico del cheloide, a cui si giunge di solito dopo una serie di tentativi con terapia locale di iniezioni cortisoniche, prevede l’escissione cosiddetta “intralesionale” della formazione, ossia senza la sua completa asportazione. Seguendo tale tecnica è stato visto che la probabilità, comunque sempre alta, che si riformi un cheloide delle stesse dimensioni si riduce.

  • La cicatrice ipertrofica spesso viene scambiata per un cheloide, ma a differenza di questo il tessuto cicatriziale in esubero rimane all’interno dei confini della cicatrice stessa che si presenta quindi arrossata e rilevata. Spesso si accompagna sintomatologia pruriginosa e meno frequentemente dolore locale. Di solito dopo un primo tentativo di trattamento medico con iniezioni locali di corticosteroidi, si opta per l’intervento chirurgico di escissione dell’intera cicatrice. Anche in questo caso comunque la probabilità che si riformi una cicatrice di qualità scadente è alta, essendo le caratteristiche soggettive della cute del paziente, come suddetto, l’elemento determinante nell’insorgenza di cicatrici patologiche.

Esistono tuttavia delle situazioni in cui la probabilità di formazione di una brutta cicatrice sono indipendenti dalle caratteristiche del soggetto. Ad esempio gli esiti cicatriziali da ustione di II grado profondo o peggio di III grado o in seguito a traumi complessi sono costantemente invalidanti per il paziente. Anche in questi casi il trattamento della cicatrice è preferibile, se tecnicamente possibile, posticiparlo a circa un anno dall’insulto. Il tipo di tecnica chirurgica adottata dallo specialista per migliorare, per quanto possibile, le cicatrici da trattare, varia a seconda del tipo di cicatrice, della sua ampiezza e dalla regione corporea interessata. Le opzioni chirurgiche possibili devono poi essere discusse esaurientemente con il paziente che deve conoscere con precisione quali possono essere le sue aspettative di miglioramento.

FOLLOW UP

Al fine di ottenere il miglior risultato possibile è importante che il paziente segua scrupolosamente tutte le indicazioni che di volta in volta vengono date dal chirurgo dopo l’intervento chirurgico. La ripresa di una normale attività è strettamente dipendente dal tipo di intervento a cui il paziente è stato sottoposto. Per semplici revisioni di piccole cicatrici in anestesia locale, di solito già dal giorno successivo all’intervento si possono riprendere le normali occupazioni quotidiane. Al paziente viene consigliato nel periodo postoperatorio l’applicazione di presidi medici a livello della nuova cicatrice durante la sua fase di maturazione al fine di ridurre al minimo la possibilità della formazione di una cicatrice di cattiva qualità. Le modalità e i tempi di tali trattamenti vengono illustrati dallo specialista in occasione dei controlli ambulatoriali, ricordando che il risultato definitivo si ha sempre a circa un anno dall’intervento.