Comunemente con il termine di orecchie si indicano i padiglioni auricolari che sono la parte più esterna dell’organo di senso dell’udito. Essi sono costituiti da cartilagine che presenta una conformazione complicata, particolare e caratteristica della struttura. Lo scheletro cartilagineo è ricoperto da cute molto sottile che termina in basso nel lobo che è l’unica componente non rigida del padiglione auricolare.

Le alterazioni morfologiche delle orecchie sono molto variabili e derivano tutte da un iposviluppo di una o più parti della cartilagine auricolare.

Nei casi più gravi le orecchie sono solo abbozzate e hanno una conformazione molto rozza. Spesso si associano altre malformazioni fisiche.

In questo caso il chirurgo plastico è costretto a rimuovere chirurgicamente la cartilagine auricolare e ricostruire il padiglione auricolare in toto mediante prelievo di cartilagine costale.

Questa tecnica è molto complicata e richiede un iter ricostruttivo molto lungo nel tempo con molteplici interventi chirurgici.

Di più comune riscontro sono le cosiddette “orecchie a sventola, a ventola o ad ansa” la cui causa è comunque da imputarsi ad un iposviluppo di alcune parti del padiglione auricolare, ma la correzione di questo difetto è molto più semplice e si può ottenere con l’intervento di otoplastica

L’Otoplastica

La visita preoperatoria – Durante la visita preoperatoria il chirurgo pone domande in relazione alla storia clinica del paziente per escludere patologie in atto o pregresse che possano rendere pericoloso l’intervento, si accerta dell’effettivo difetto a carico del padiglione auricolare, della sua gravità e valuta quindi l’intervento più opportuno.

Questo intervento ha la peculiarità di essere rivolto a pazienti molto giovani. L’età a partire dalla quale è consigliabile sottoporsi all’intervento di otoplastica è di 6 anni, così da evitare l’impatto psicologico creato dal difetto fisico all’ingresso nell’ambiente scolastico.

In questa occasione il paziente, e nel caso i genitori del paziente, ricevono una prima informazione esauriente sulle precauzioni preoperatorie, postoperatorie, sulle modalità di esecuzione dell’intervento e sulle possibili complicanze.

L’intervento – Viene solitamente eseguito in regime di day hospital in anestesia locale nei pazienti adulti, in anestesia generale nei pazienti pediatrici. La durata è di circa 2 ore. Le incisioni cutanee necessarie per raggiungere la cartilagine auricolare da modellare sono eseguite sulla faccia posteriore del padiglione, per cui non sono visibili dopo l’intervento. Vengono posti dei punti di sutura che si rimuovono dopo 7 giorni ed alla fine dell’intervento si esegue una medicazione compressiva piuttosto voluminosa a carico delle orecchie, da rimuovere dopo 2-4 giorni.

Il recupero postoperatorio – Il recupero completo avviene gradualmente nel giro di circa due settimane dopo le quali il paziente può tornare a condurre le stesse attività precedenti all’intervento compresa quella sportiva. Nell’immediato periodo postoperatorio può essere presente gonfiore e dolore a carico delle orecchie, controllabile con blandi antidolorifici.

Il risultato di questo tipo di intervento è solitamente soddisfacente e duraturo. La cicatrizzazione a questo livello può raramente complicarsi con l’insorgenza di cheloidi essendo la regione auricolare più soggetta rispetto ad altre alla formazioni di queste cicatrici patologiche. Un’accurata anamnesi può tuttavia indirizzare il chirurgo a sconsigliare questo intervento nei pazienti predisposti alla formazione di cheloidi.